Tempo fa, riflettevo sulla
crisi economica, sulla riforma del lavoro e delle pensioni ed ho avuto chiaro
davanti a me quello che sarebbe stato il destino mio e di tutti quelli che come
me fanno girare l’economia con il proprio lavoro: quell’“età della
pensione” in cui non molti anni fa vedevamo scivolare con leggerezza
cinquantenni gaudenti che si davano a ristrutturazioni di barche, corsi di
fotografia o viaggi intorno al mondo, per me non sarebbe mai arrivata. Intorno
ai 70 anni, secondo i calcoli, dovrei essere ancora qui a smazzare carte e
parole. E senza aver potuto fare i vari viaggi che, meticolosamente, ho segnato
col pallino blu su Trip Advisor o avere la soddisfazione di buttare giù quella
parete per avere una vera, grande cucina da chef. So già che da qui ai prossimi,
minimo, 20 anni i miei sforzi economici saranno orientati verso la mera
sopravvivenza (mia) e verso il contributo alla crescita e all’istruzione di un
simpatico (e mi immagino in futuro, grato) seienne.
A tutto questo vorrei aggiungere
che proprio non riesco, purtroppo, a privarmi di piccoli piaceri consumistici, come
ad esempio i veloci giri di shopping che ogni tanto riesco a regalarmi e che mi
rendono la vita più dolce. Data la situazione attuale di sopravvivenza, ringrazio
quei geni che hanno inventato quelle
colorate profumerie e quegli straripanti negozi di abbigliamento o scarpe low cost, appiccicati l’uno all’altro nei
mall, che nella mia vita hanno (quasi) sostituito i negozi del centro e mi
permettono ancora di dare sfogo ad acquisti compulsivi, ma adesso molto chip. E
come rinunciare alle veloci e spesso bulimiche incursioni in libreria dove
compro volumi che aprirò chissà quando?
Mi ripeto che, in fin dei
conti sono abbastanza fortunata; al momento ho un lavoro, uno stipendio
decente, una casa, una famiglia. Ma questo flash sul futuro mi ha leggermente agitata
e, sempre se ci arriverò, è chiaro che il massimo che potrò concedermi dopo
anni di ‘onorato servizio’ sarà un giro dell’isolato o una puntata al parchetto
dietro casa (spero con una badante a cui potermi, nel caso, appoggiare).
Ma adesso? Che fare per
rendere più vivibile questo percorso?
Ma quanto sei stonata? questo msg è uguale all'altro
RispondiEliminaNon avendo trovato soluzione in questi mesi ripubblico, ne ho facoltà no?
EliminaContenta te se in tutti questi mesi riesci a mettere insieme ancora solo queste 4 banalità.
RispondiEliminaho visto anche l'altro tuo blog e un suggerimento per aiutarti a "rendere più vivibile questo percorso" ce l'avrei: che ne dici di smetterla di piangerti addosso? non solo hai tutto dalla vita ma per avere superato la trentina sei ancora veramente una gran figa. Per cui se proprio devi fare un blog fallo da grande figa, perchè a cercare di farti compatire riesci solo antipatica.
RispondiEliminaTorna a lavorare Gianni che tanto con questa è fiato sprecato. Ti racconto le ragazze della mia generazione: sono egoiste, pensano ad avere e non a essere, sono incapaci di amare nessun altro che sè stesse, prive di slanci, di generosità, di poesia. Lasciati servire: saranno pure grandi fighe ma sentimentalmente e umanamente sono dei vegetali.
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