domenica 11 novembre 2012

Riflessioni...



Tempo fa, riflettevo sulla crisi economica, sulla riforma del lavoro e delle pensioni ed ho avuto chiaro davanti a me quello che sarebbe stato il destino mio e di tutti quelli che come me fanno girare l’economia con il proprio lavoro: quell’“età della pensione” in cui non molti anni fa vedevamo scivolare con leggerezza cinquantenni gaudenti che si davano a ristrutturazioni di barche, corsi di fotografia o viaggi intorno al mondo, per me non sarebbe mai arrivata. Intorno ai 70 anni, secondo i calcoli, dovrei essere ancora qui a smazzare carte e parole. E senza aver potuto fare i vari viaggi che, meticolosamente, ho segnato col pallino blu su Trip Advisor o avere la soddisfazione di buttare giù quella parete per avere una vera, grande cucina da chef. So già che da qui ai prossimi, minimo, 20 anni i miei sforzi economici saranno orientati verso la mera sopravvivenza (mia) e verso il contributo alla crescita e all’istruzione di un simpatico (e mi immagino in futuro, grato) seienne.
A tutto questo vorrei aggiungere che proprio non riesco, purtroppo, a privarmi di piccoli piaceri consumistici, come ad esempio i veloci giri di shopping che ogni tanto riesco a regalarmi e che mi rendono la vita più dolce. Data la situazione attuale di sopravvivenza, ringrazio quei geni  che hanno inventato quelle colorate profumerie e quegli straripanti negozi di abbigliamento o scarpe  low cost, appiccicati l’uno all’altro nei mall, che nella mia vita hanno (quasi) sostituito i negozi del centro e mi permettono ancora di dare sfogo ad acquisti compulsivi, ma adesso molto chip. E come rinunciare alle veloci e spesso bulimiche incursioni in libreria dove compro volumi che aprirò chissà quando?
Mi ripeto che, in fin dei conti sono abbastanza fortunata; al momento ho un lavoro, uno stipendio decente, una casa, una famiglia. Ma questo flash sul futuro mi ha leggermente agitata e, sempre se ci arriverò, è chiaro che il massimo che potrò concedermi dopo anni di ‘onorato servizio’ sarà un giro dell’isolato o una puntata al parchetto dietro casa (spero con una badante a cui potermi, nel caso, appoggiare).
Ma adesso? Che fare per rendere più vivibile questo percorso?

5 commenti:

  1. Ma quanto sei stonata? questo msg è uguale all'altro

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    1. Non avendo trovato soluzione in questi mesi ripubblico, ne ho facoltà no?

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  2. Contenta te se in tutti questi mesi riesci a mettere insieme ancora solo queste 4 banalità.

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  3. ho visto anche l'altro tuo blog e un suggerimento per aiutarti a "rendere più vivibile questo percorso" ce l'avrei: che ne dici di smetterla di piangerti addosso? non solo hai tutto dalla vita ma per avere superato la trentina sei ancora veramente una gran figa. Per cui se proprio devi fare un blog fallo da grande figa, perchè a cercare di farti compatire riesci solo antipatica.

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  4. Torna a lavorare Gianni che tanto con questa è fiato sprecato. Ti racconto le ragazze della mia generazione: sono egoiste, pensano ad avere e non a essere, sono incapaci di amare nessun altro che sè stesse, prive di slanci, di generosità, di poesia. Lasciati servire: saranno pure grandi fighe ma sentimentalmente e umanamente sono dei vegetali.

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