martedì 26 giugno 2012

Io e la crisi


Qualche giorno fa, riflettevo sulla crisi economica, sulla riforma del lavoro e delle pensioni ed ho avuto chiaro davanti a me quello che sarebbe stato il destino mio e di tutti quelli che come me fanno girare l’economia con il proprio lavoro: quell’“età della pensione” in cui non molti anni fa vedevamo scivolare con leggerezza cinquantenni gaudenti che si davano a ristrutturazioni di barche, corsi di fotografia o viaggi intorno al mondo, per me non sarebbe mai arrivata. Intorno ai 70 anni, secondo i calcoli, dovrei essere ancora qui a smazzare carte e parole. E senza aver potuto fare i vari viaggi che, meticolosamente, ho segnato col pallino blu su Trip Advisor o avere la soddisfazione di buttare giù quella parete per avere una vera, grande cucina da chef. So già che da qui ai prossimi, minimo, 20 anni i miei sforzi economici saranno orientati verso la mera sopravvivenza (mia) e verso il contributo alla crescita e all’istruzione di un simpatico (e mi immagino in futuro, grato) seienne.
A tutto questo vorrei aggiungere che proprio non riesco a privarmi di piccoli piaceri consumistici, come ad esempio i veloci giri di shopping che ogni tanto riesco a regalarmi e che mi rendono la vita più dolce. Data la situazione attuale di sopravvivenza, ringrazio i geni  che hanno inventato quelle colorate profumerie e quegli straripanti negozi di abbigliamento o scarpe  low cost, appiccicati l’uno all’altro nei mall, che nella mia vita hanno (quasi) sostituito i negozi del centro e mi permettono ancora di dare sfogo ad acquisti compulsivi, ma very chip. E come rinunciare alle veloci e spesso bulimiche incursioni in libreria dove compro volumi che aprirò chissà quando, visto che l’ultimo, al momento, è in lettura da 8 mesi e non sono nemmeno a metà…
Mi ripeto che, in fin dei conti sono abbastanza fortunata; al momento ho un lavoro, uno stipendio decente, una casa, una famiglia. Ma questo flash sul futuro mi ha leggermente agitata e, sempre se ci arriverò, è chiaro che il massimo che potrò concedermi dopo anni di ‘onorato servizio’ sarà un giro dell’isolato o una puntata al parchetto dietro casa (spero con una badante a cui potermi, nel caso, appoggiare).

2 commenti:

  1. Questa crisi ci insegnerà a ridimensionare i consumi o ci deprimerà così tanto da fare di noi degli esseri amorfi dediti al solo lavoro? E' vero che le cose importanti non si comprano con i soldi, ma l'angoscia smorza i colori anche del tramonto più suggestivo.. Come finirà..Mah?! Aspetto con impazienza tue nuove

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  2. Ciao Ila, per impedirti di mollare, malgrado il tempo che non hai, gli impegni che ti assassinano, le grane sul lavoro, il terribile raccordo anulare, ti inviamo un premio, non perché sei la mia migliore amica, ma perché te lo meriti. Fai vedere al mondo chi sei!
    http://cecieviola.blogspot.it/2012/11/abbiamo-vinto-un-premio.html
    Con stima
    Cecilia

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